lunedì 9 settembre 2013

Il Gallo Blu


Londra-  Un gallo blu sovrasta la piazza a Trafalgar Square. E mentre la scultrice dell’opera rimane incredula per tanto clamore, proteste e manifestazioni da diverse associazioni tradizionaliste e nazionaliste, ( tra cui la Thorney Island Society) , definiscono l’opera del tutto “inappropriata”. Chi poteva mai immaginare che camminando un giorno per la città, ci si poteva imbattere in un gallo alto cinque metri?. Ma la domanda è una sola, che ci fa un gallo su una colonna di Trafalgar Square? La colonna per chi non lo sapesse è quella su cui, cinquant’anni fa, avrebbe dovuto prendere posto la statua equestre di re Guglielmo IV, mai portata a termine: rimasta vuota, accoglie dal 1998 sculture temporanee di artisti internazionali, allestite ognuna per diciotto mesi. 
L’artista tedesca Katharina Fritsch, ha realizzato così una scultura in fibra di vetro impiegando ben due anni e ha scelto proprio la città di Londra per presentarla. Ma la scultura non è vista bene in terra britannica, poiché il gallo pare sia il simbolo della Francia. La domanda che tutti si sono posti è stata:  Cosa ci fa un simbolo francese in terra britannica?Una provocazione?. Katharina Fritsch ci tiene a spiegare di non essere al corrente del fatto che, il galletto, è anche il simbolo non ufficiale della Francia. Il volatile gigante infatti oltre al “simbolo” provocativo, assume quindi una valenza ironica, dal momento che, la famosa piazza londinese, nacque per celebrare la sconfitta dei francesi nella battaglia di Trafalgar, evento in cui Lord Nelson perse la vita. Per la Fritsch, l’opera è in realtà una scultura femminista, perché creata da una donna, in una città simbolo del business e caratterizzata da una forte cultura maschile. Come interpretare, dunque questa scultura? La prima cosa che conta, per la Fritsch, è l’impatto visivo dei suoi monocromi ispirati a un comunissimo bestiario: gatti, serpenti, topi, elefanti. “ Parallelamente, la sfida è quella di estrapolare dal reale dei soggetti – animali, ma anche personaggi noti, icone sacre, simboli politici e culturali – calarli nel neutro del filtro monocromo, affidarli a una perfezione innaturale e quindi aprirli a molteplici interpretazioni. Enfatizzando il gap tra realtà e rappresentazione, tra immagine e oggetto” afferma la scultrice. Nello specifico, sono tre i concetti che si incarnerebbero nell’opera:  Rigenerazione, risveglio, forza. Insomma, il gallo blu sarebbe una specie di nobile guerriero o sentinella, presenza celeste che osserva dall’alto la città, un po’ dominandola, un po’ sorvegliandola. E a noi allora non ci resta che salutarlo ogni volta che lo vediamo e augurarci che non canti troppo presto la mattina.

Simone Palermo

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