lunedì 9 settembre 2013

Diana- Il Film

LONDRA- “Disastroso”, “Imbarazzante”, “Incredibilmente terribile”, “triste”, “a buon mercato”, “uno schianto stradale cinematografico”. Con queste parole la stampa inglese ha descritto il film su Lady D che ancora deve uscire nelle sale italiane. Il critico del Guardian ha aperto il suo pezzo scrivendo “Povera principessa Diana”. Il Times ha parlato di una sceneggiatura “contorta ed imbarazzante”, paragonabile a quella delle soap-opera. Insomma la stampa inglese non sembra aver gradito il film biografico su Lady Diana interpretato da Naomi Watts e diretto da Oliver Hirschbiegel, che è uscito nelle sale il 3 ottobre con il titolo di “Diana – la vita segreta”. Alla prima mondiale del film Diana a Londra, l'attrice protagonista Naomi Watts confessa di aver avuto paura nell'interpretare il ruolo di Lady Diana. "Avevo paura di interpretare il ruolo della donna più famosa del mondo. Come ci si può calare in un personaggio così?” afferma in una sua intervista. Il film è sicuramente il più atteso nelle sale di quest'autunno e racconta gli ultimi anni di vita della principessa gallese Diana. Non è difficile capire come mai il regista Oliver Hirschbiege abbia scelto proprio la bella Naomi Watts per interpretarne il ruolo. "Per me Naomi era l'unica a poter rivestire quel ruolo” - ha detto il regista tedesco – “Non solo intepreta, diventa Diana”.Ma non sono bastati i suoi elogi e nemmeno l’impegno della Watts ad addolcire il pubblico. Non è la storia della principessa triste, ma il racconto degli ultimi due anni della storia d’amore con "Mr. Wonderful", il cardiochirurgo anglopachistano Hasnat Khan, fino al tragico finale parigino accanto a un altro uomo, Dodi Al-Fayed. Non sono mancati, tuttavia, alcuni commenti positivi, in particolar modo quelli del Daily Express rivolti all’attrice Naomi Watts e al modo in cui ha saputo riprodurre il linguaggio del corpo di Diana. La stessa attrice afferma: “ Ho studiato il modo di camminare, di ridere e addirittura di pettinarsi di Lady D, ho messo in scena discussioni calandosi perfettamente nella parte, ho letto qualsiasi libro che potesse in qualche maniera aiutarmi a far rivivere la principessa sul grande schermo”. Di particolare importanza è il gap anagrafico che ha unito l’attrice con la “sua” Diana, (Lady D aveva 36 anni quando morì nel 1997, la Watts ne compie 45 il 28 settembre), ma questo non ha però frenato la Watts a finire il film nonostante avesse paure e timori e in una intervista a Parigi confessa: "Lo so, lo so, non ho niente di Diana a parte gli occhi blu”ed ho rifiutato questo ruolo due volte, poi ho capito che il film si sarebbe fatto con o senza di me e non mi piaceva l'idea che a fare Diana fosse un'altra". E tra il calore per chi ha amato la sua interpretazione nel film e chi invece ha preso le distanze, la Watts ci tiene a sottolineare che si è sentita onorata di essere presa in considerazione per questo film, e alle pesanti critiche conclude dicendo:  “Gli Inglesi credono che Lady D sia di loro possesso". Il film sarà distribuito nei cinema italiani ad ottobre dalla Bim Distribution.




                                                                                                                                         


Simone Palermo


Dans le noir, il ristorante al buio

"Bisogna lasciare fuori al ristorante, qualsiasi forma di luce e di sicurezza e farsi affidare completamente dai camerieri e sicuramente da un pizzico di coraggio"

Londra- Ti sei mai chiesto come si sente un non vedente? hai mai provato anche solo ad immaginare quanto diversa sia la sua vita? quanto anche il cibarsi sia un meccanismo che richiede l’intervento di tutti i sensi? Dans le noir, propone un’esperienza unica nel suo genere, dove in maniera divertente, i ruoli per una volta si invertono, e sei tu il non vedente, perché i camerieri, non vedenti anche loro, sono totalmente a loro agio, mentre tu, sei perso nel vuoto nel buio più totale. Sembra di essere sul set di un film horror, buio attorno a te, mani che ti sfiorano e che non vedi, voci e odori e qualche candela accesa in lontananza. Prima di scappare da questo posto, pensa che sarà una delle esperienze più bizzarre della tua vita. Il menu è pressoché a sorpresa, puoi scegliere sia quello di carne che quello di pesce, di verdure o a sorpresa, ma non sai realmente cosa mangerai e riscopri il piacere del gusto, del tatto e dell’udito. Lacucina è ottima ed abbondante, forse un po’ più caro rispetto ad altri ristoranti, ma sicuramente unica nel suo genere. L’impatto non è facile, si è guidati letteralmente dai camerieri al tavolo, per la scarsa luce presente nel locale, probabilmente urterai con i piedi o con le gambe ai tavoli che ti circondano, non ti preoccupare non sarai l’unico. Bisogna lasciare fuori al ristorante, qualsiasi forma di luce e di sicurezza e farsi affidare completamente dai camerieri e sicuramente da un pizzico di coraggio. Un ristorante diverso con sede anche a Parigi e che con il suo “concetto al buio “ sta avendo un discreto consenso anche in altri paesi d’Europa. Sono quattro i menu a sorpresa oltre quello vegetariano con prezzi che variano dalle 29 sterline alle 32, dipende da cosa decidete di mangiare. Non si sa mai cosa e dove andare a mangiare durante la settimana, ma soprattutto nel weekend, una location carina, che ospita feste e ricevimenti di ogni genere. Si trova al centro di Londra ed è raggiungibile con la metro. Se si è curiosi e coraggiosi allora questo è il posto giusto. E come disse William Shakespeare “There is no darkness, but ignorance” ( Non c’è buoi, ma ignoranza ) provare per crederci.



                                                                                                                                          Simone Palermo

Il Gallo Blu


Londra-  Un gallo blu sovrasta la piazza a Trafalgar Square. E mentre la scultrice dell’opera rimane incredula per tanto clamore, proteste e manifestazioni da diverse associazioni tradizionaliste e nazionaliste, ( tra cui la Thorney Island Society) , definiscono l’opera del tutto “inappropriata”. Chi poteva mai immaginare che camminando un giorno per la città, ci si poteva imbattere in un gallo alto cinque metri?. Ma la domanda è una sola, che ci fa un gallo su una colonna di Trafalgar Square? La colonna per chi non lo sapesse è quella su cui, cinquant’anni fa, avrebbe dovuto prendere posto la statua equestre di re Guglielmo IV, mai portata a termine: rimasta vuota, accoglie dal 1998 sculture temporanee di artisti internazionali, allestite ognuna per diciotto mesi. 
L’artista tedesca Katharina Fritsch, ha realizzato così una scultura in fibra di vetro impiegando ben due anni e ha scelto proprio la città di Londra per presentarla. Ma la scultura non è vista bene in terra britannica, poiché il gallo pare sia il simbolo della Francia. La domanda che tutti si sono posti è stata:  Cosa ci fa un simbolo francese in terra britannica?Una provocazione?. Katharina Fritsch ci tiene a spiegare di non essere al corrente del fatto che, il galletto, è anche il simbolo non ufficiale della Francia. Il volatile gigante infatti oltre al “simbolo” provocativo, assume quindi una valenza ironica, dal momento che, la famosa piazza londinese, nacque per celebrare la sconfitta dei francesi nella battaglia di Trafalgar, evento in cui Lord Nelson perse la vita. Per la Fritsch, l’opera è in realtà una scultura femminista, perché creata da una donna, in una città simbolo del business e caratterizzata da una forte cultura maschile. Come interpretare, dunque questa scultura? La prima cosa che conta, per la Fritsch, è l’impatto visivo dei suoi monocromi ispirati a un comunissimo bestiario: gatti, serpenti, topi, elefanti. “ Parallelamente, la sfida è quella di estrapolare dal reale dei soggetti – animali, ma anche personaggi noti, icone sacre, simboli politici e culturali – calarli nel neutro del filtro monocromo, affidarli a una perfezione innaturale e quindi aprirli a molteplici interpretazioni. Enfatizzando il gap tra realtà e rappresentazione, tra immagine e oggetto” afferma la scultrice. Nello specifico, sono tre i concetti che si incarnerebbero nell’opera:  Rigenerazione, risveglio, forza. Insomma, il gallo blu sarebbe una specie di nobile guerriero o sentinella, presenza celeste che osserva dall’alto la città, un po’ dominandola, un po’ sorvegliandola. E a noi allora non ci resta che salutarlo ogni volta che lo vediamo e augurarci che non canti troppo presto la mattina.

Simone Palermo